Terra ospitale di innegabile bellezza, ricca di eccezionali testimonianze storiche ed archeologiche, aree verdi e coste affacciate su un mare tra i più puliti d’Italia. Questo è il Cilento, l’area più bella della regione campana, con un litorale in parte ancora selvaggio segnato da spiagge dorate, calette e scogliere; paesi caratteristici annidati tra colline e montagne; affascinanti borghi che profumano di mare e un rigoglioso Parco Nazionale, vero e proprio “santuario della natura” e “paesaggio vivente” protetto dall’Unesco.
L’area archeologica di Paestum è una dei principali siti archeologici del mondo ed è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità. La città fu fondata nella Piana del Sele (soprannominata la Piana degli Dei) dai coloni greci agli inizi del VI sec. a.C con il nome di Poseidonia, la città di Nettuno. Al suo interno si distinguono tre aree: due sacre (il santuario settentrionale e quello meridionale) ed una pubblica al centro (prima Agora greca e poi Foro Romano). Nei due santuari si possono ammirare tre splendidi esempi di architettura templare di ordine dorico perfettamente conservati, vale a dire: il tempio di Cerere, dedicato ad Athena, il grandioso tempio di Hera (impropriamente detta basilica), consacrato alla dea della fertilità e, il tempio di Nettuno sacro forse ad Apollo. Nell’area pubblica trovano posto edifici di età greca, come l’ekklesiasterion (edifico assembleare) e l’heroon (edificio consacrato al fondatore della città) e costruzioni romane come, il foro circondato da un portico di ordine dorico, il tempio della pace, l’anfiteatro in cui avevano luogo i combattimenti tra gladiatori e, i quartieri abitativi. Merita una visita anche il Museo Archeologico in cui sono esposti i numerosi reperti rinvenuti all’interno dell’area, tra cui i famosi dipinti della tomba del Tuffatore, uno dei pochi esemplari superstiti di pittura classica.
Velia, l’antica Elia (dal nome della sorgente locale Hyele), fu un’importante città della Magna Grecia fondata intorno al 540 a.C. da esuli di Focea sulla sommità di un promontorio. Nel V sec. a. C. la città era nota per i floridi commerci e soprattutto, per la scuola filosofica eleatica fondata da Parmenide e Zenone. In Età Romana, divenuta municipio con il nome di Velia conobbe un periodo di grande sviluppo fino a quando il progressivo insabbiamento dei due porti costruiti dai focei e le catastrofiche alluvioni decretarono la fine della sua potenza economica (IV sec. d. C.). Nel Medioevo l’abitato si ritirò sull’acropoli dove venne costruito un castello con torre di avvistamento (ancora visibile). Nel corso del Seicento, la città fu progressivamente abbandonata. L’area archeologica di Velia, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, comprende i tre nuclei in cui si articolava l’antica città, ovvero il quartiere meridionale, il quartiere settentrionale (collegati da una strada terminante con due porte, Porta Marina Sud e Porta Marina Nord) e l’acropoli. All’interno delle mura sono presentialcuni edifici di età ellenistica ed imperiale. Risalgono all’età romana le Terme Adrianee, un edificio pubblico formato da un criptoportico a tre bracci, sede forse della scuola medica, palestra o sacello del culto imperiale, la Masseria Cobellis, altro edificio pubblico su due livelli con ninfeo e vasca. All’età ellenistica appartengono invece, un impianto termale risalente al III sec. a. C., l’Agorà costituita da una piazza rettangolare delimitata per tre lati da muri porticati e con il fronte colonnato, il Pozzo Sacro dedicato forse al dio dell’amore, e la famosa Porta Rosa, unico esempio di arco a tutto sesto della Magna Grecia pervenuto in perfetto stato di conservazione che metteva in comunicazione i quartieri settentrionale e meridionale della città. Sull’acropoli, l’area in cui si svolgeva la vita pubblica e religiosa della città, sono conservati i resti di un teatro costruito in età romana sui resti di un altro più antico, un tempio, forse dedicato ad Atena, in parte distrutto dalla grande torre del castello normanno.
Acciaroli è un caratteristico borgo di pescatori diventato in pochi anni una rinomata località balneare potendo vantare un mare tra i più puliti d’Italia. La chiesa dell’Annunziata (1187) e i resti della torre angioina dominano il porticciolo alle cui spalle si estende il centro storico, piccolo e accogliente, con i suoi vicoli, le piazzette, i negozietti, dove ancora si respira l’atmosfera dell’antico villaggio marinaro. Si dice che Ernest Hemingway affascinato dal posto e soprattutto dalla gente, soggiornò più volte ad Acciaroli intorno agli anni ’50, e che da questi luoghi trasse ispirazione per “Il vecchio e il mare”. In verità, prove certe del passaggio dello scrittore non esistono ma Hemingway a parte, Acciaroli è sicuramente una delle località più belle del Cilento. A poca distanza da Acciaroli si trova Pioppi, altra piccola perla della costa cilentana. Il delizioso borgo che sorge lungo la spiaggia in una piccola insenatura riparata dalle colline, è anche noto per essere la culla della famosa dieta mediterranea. Ad essa e al suo teorizzatore, Ancel Keys, è dedicato un museo istituito presso il seicentesco Palazzo Vinciprova che ospita tra l’altro, anche il Museo Vivo del Mare. Acciaroli e Pioppi sono le due frazioni marine del bellissimo comune di Pollica che ingloba anche i suggestivi borghi collinari di Celso, Galdo e Cannicchio. Pollica è un paese di grande interesse storico e culturale che accoglie chiunque voglia godere della sua tranquillità e dei suoi straordinari paesaggi. Di notevole interesse sono il Castello dei Principi Capano (1290) con la possente torre che domina il centro storico, la chiesa di San Nicola del XVII secolo, e il seicentesco Convento francescano di Santa Maria delle Grazie fuori dal centro abitato.
Terra di antichi miti e grande bellezza,Palinuro è un importante centro turistico della costa cilentana. Panorami straordinari, acque incontaminate, distese di spiagge, insenature e grotte marine attraggono estimatori e amanti della natura e del mare. Ad accrescere il fascino di questi luoghi contribuisce la leggenda secondo la quale Palinuro deve il suo nome al nocchiero di Enea caduto in questo mare e ucciso dagli abitanti del luogo quando raggiunse la terraferma. La caratteristica principale di questa località balneare è il promontorio di capo Palinuro con la sua forma a 5 punte sovrastato dal faro e con le pareti rocciose che cadono a picco nel mare. Numerose sono le grotte che si aprono lungo la costa rocciosa e frastagliata, delle quali la più nota e visitata è la Grotta Azzurra così chiamata in quanto i raggi di sole che filtrano al suo interno creano particolari giochi di luce in virtù dei quali l’acqua diventa di un blu intenso. Altrettanto suggestive sono: la Grotta d’Argento ravvivata dai riflessi argentei che assumono le pareti, la Grotta dei Monaci in cui le stalattiti sembrano monaci in preghiera, la Grotta delle Ossa con le pareti incrostate di ossa umane ed animali del Quaternario. A differenza delle grotte raggiungibili solo in barca, alle spiagge si giunge anche a piedi. Da non perdere, la spiaggia delle dune fossili in località Saline, la spiaggia dell’Arco Naturale e la spiaggia della Marinella.
Tramonti D’Oro
Via Villa Serena, 14
84066 Caprioli (Pisciotta)
Salerno
Tel.: +39 3206695917
infotramontidoro@gmail.com